Arte contemporanea e storia della città

bartocci altrove

Sanguinis effusione BartocciHo sentito circolare diverse emozioni in merito all’opera di Street Art  realizzata in centro a cura di Giorgio Bartocci e i ragazzi di Altrove.
L’opera divide un po’ gli umori dei catanzaresi tra chi ha approvato la performance, e chi invece l’ha giudicata fuori luogo, brutta, irrispettosa.
Se però diamo voce a questo “muro”, che storia ci sta raccontando?

Stemma Catanzaro

L’opera s’intitola “Sanguinis Effusione” e i più già sapranno a cosa si riferisce… o no?

Questo era il motto che Carlo V regalò alla città: l’ultimo imperatore del Sacro Romano Impero, colui il quale disse che il Sole non tramontava mai sul suo regno, tentò di conquistare la nostra città nel 1528, perché chi controllava Catanzaro controllava la Calabria! Chiamando a compiere l’assedio anche il Conte di Capaccio, e vari feudatari calabresi… La storia parla di 35.000 soldati ostili contro gli 11.000 a difendere la nostra città, inespugnabile! E ci riuscimmo, i nostri antenati sparsero molto sangue ma resistettero. Catanzaro aveva vinto!
Ed in un’epoca di altri onori, l’imperatore ci rese omaggio riconoscendo il nostro valore (eravamo l’unica città a poter emettere un nostro conio ad esempio).
Da allora abbiamo il nostro stemma così come lo conosciamo, siamo diventate le fiere Aquile, il cielo sopra i tre colli si tinse di rosso, come il sangue, ma sul capo portiamo la Corona dorata.

L’opera di Bartocci brilla letteralmente accanto alle mura che un tempo ospitavano i nostri militari, e rappresentano quell’epica battaglia. I fantasmi rappresentati, il movimento quell’ascesa nervosa, convulsa, cattura lo sguardo e ci proietta più in alto, ci spinge ad alzare la fronte. Ci fa percorrere la strada a testa alta. I colori stessi sono campionati dall’ambiente circostante, colori e storie prendono vita proprio in quei luoghi, l’oro e il rosso diventano rame, cambiano, brillano e ancora si agitano nel ricordo di quello sforzo. Non ci siamo arresi, abbiamo combattuto. Quanta energia!
Molto spesso non andiamo fieri della nostra città, molto spesso critichiamo non riconoscendo quanto di buono ci circonda.
Avrete ormai capito che io adoro quest’opera, adoro che un pezzo d’arte contemporanea conviva così bene in un centro storico con la sua storia, la rilegga, la reinterpreti e ci dia la possibilità di conoscerci meglio, anche e perché restituisce emozione.
Forse chi ha provato un po’ di fastidio nel vederla lì, è perché ha dentro ancora un po’ di quel sangue, di chi ha difeso strenuamente la nostra città… Ma l’invasione dell’arte non è mai distruttiva. Scacciamo i pregiudizi e apriamo le porte all’assedio della cultura.
Questo sabato, 21 maggio 2016 si conclude la piccola mostra dentro palazzo Fazzari di Giorgio Bartocci, l’autore dell’opera. Se non siete ancora passati, ve lo consiglio! Grazie ai ragazzi di Altrove che hanno curato il tutto.

http://www.visitcatanzaro.it/la-citta/ieri/

MINIERA