La cultura come resistenza inconscia al degrado

Relatori persso il CRAC

Ieri al CRAC Centro di ricerca per le arti contemporanee si è parlato di Disuguaglianze e diritto di resistenza civile. Molto interessante sentir parlare degli esempi di tutela costituzionale nelle altrui costituzioni di questa ultima opzione per riappropriarsi del potere sovrano del popolo.
Io come al solito vorrei restituire una lettura psicologica della serata e dei temi. Ad esempio non ho potuto far a meno di notare come, oltre alla partecipazione di vari professori universitari tra i relatori, primo fra tutti Francesco Saverio Caruso, docente della neonata facoltà di Sociologia di Catanzaro, la platea fosse molto popolosa di professoresse e studenti delle scuole di Lamezia. Questo ha effettivamente indirizzato il se pur breve dibattito a margine della discussione, visto quanto ormai sia chiaro a tutti che una buona istruzione sia vaccino e cura verso ogni possibile tirannia ed oppressione ingiusta, e forse per questo che negli ultimi anni la formazione italiana sia regredita creando danni immani alle future generazioni.
La mia considerazione parte da qui: è molto recente la notizia (rivoluzionaria a mio parere) che si stiano concretizzando le possibilità di vedere a breve la nascita della prima facoltà di Psicologia della Calabria, proprio nella nostra città. La ritengo una notizia straordinaria per tutto il carico di significati che questa scelta potrà determinare nel contesto cittadino. L’università da sempre è motore di sviluppo e crescita culturale ed economica, nei settori in cui si colloca. E per noi psicologi, finora correva l’obbligo di doverci spostare, emigrare per poterci formare, e spesso molti miei colleghi, dopo aver trapiantato le proprie radici altrove, difficilmente compiono il percorso inverso, per poter restituire quanto appreso nei propri contesti natii. E quando lo fanno incontrano un territorio ostile, non molto predisposto ad una cultura vissuta come quasi aliena! L’emorragia di forze e menti giovani dalla nostra terra è una piaga. Entrando nelle aule dell’università della Calabria, io ex studente fuori sede, avevo la sensazione di stare in mezzo a degli eroi che avevano avuto un coraggio straordinario nel resistere, scegliendo di formarsi nella propria terra. Eroi inconsapevoli probabilmente.
Ogni sistema trova la sua naturale tendenza a guarirsi. Forse la nascita di sociologia, così come la futura psicologia potranno essere esempi “inconsci” di resistenza civile e culturale al degrado e all’impoverimento di cui tanto ci lamentiamo. Non è vero che in Calabria non c’è più niente. Bisogna guardarsi un po’ intorno, sforzarsi di muoversi un po’ di più, avere il coraggio di unirsi, per far Gruppo, stringere la rete, esser il cambiamento che ci si auspica.