Fare Gruppo per restare Umani

Rodotà

Sono stato all’incontro organizzato dal BookClub Umg con il grandissimo Stefano Rodotà. Emozionante e stimolante sono i primi due aggettivi che riesco ad associare a quest’esperienza.
L’intelligenza artificiale, l’evoluzione delle reti socili e dei social networck e di come questo ci interessi in termini di etica, libertà, diritto. Una commistione affascinante di stimoli e riflessioni che ci proiettano nel futuro e guardano al postumanesimo illuminato.
Eppure c’erano alcuni termini che mi risuonavano particolarmente, e solo la discussione in gruppo successiva è riuscita a chiarirmi. Più volte si è citata l’asimmetria di potere che viene colmata dal giudizio e la legislazione, oppure dalla naturale tendenza dell’uomo a FARE GRUPPO per acquistare potere e rappresentanza, e riacquisire simmetria.
Alcuni di questi termini, il concetto di simmetria ad esempio, vengono usati anche in un modello psicologico che concettualizza l’inconscio. e che risuona anche in un’ultima risposta data dal Professore, che si fa metafora: Parlando del suo rapporto con le minoranze (lui che nasce in una minoranza linguistica) e citando un dialogo con Nilde Iotti spiegava come la maggioranza in parlamento si difendesse da sola con i numeri in parlamento, e che quindi bisognasse prendersi cura delle minoranze, in quanto comunque espressione di un sistema, per non perdere di vista appunto la nostra umanità.
Questa riflessione mi ha fatto tornare in mente appunto il concetto di inconscio come insiemi infiniti: se riduciamo gli esseri umani a numeri, dati, analisi, variabili, disumanizziamo la tecnologia e le relazioni. Ognuno è più di un numero, così come ogni numero (naturale) è anche insieme infinito (di frazioni)